ZIS Zaini in SpallaUn Sito Dedicato alla Montagna, all'Escursionismo, al Trekking, alla Natura e alla Vita all'Aria Aperta.



note geologiche dei Monti Sibillini

Note geologiche dell’area dell’area di Caramanico Terme (Valle dell’Orfento).

di Carmine Allocca e Akessandro Arata

 

Carta geologica: Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 147 Lanciano.

http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=147


Figura 1: Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 147 Lanciano

Figura 1: Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 147 Lanciano

Figura 1: Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 147 Lanciano

 

L’area oggetto della nostra escursione è inserita all’interno del Parco Nazionale della Majella istituito nel 1995, presenta un estensione di 74.095 ettari all’interno di tre province: Pescara, L’Aquila e Chieti. L’escursione si svolgerà nei pressi della Valle del Fiume Orfento, esso scorre per 16 km dalle sorgenti poste sulla sommità della Majella fino alla confluenza con il Fiume Orta.

Figura 2: Scorcio di un tratto del F. Orfento (dall'archivio ZIS foto di Carmine Allocca)

Figura 2: Scorcio di un tratto del F. Orfento (dall'archivio ZIS foto di Carmine Allocca)

La storia geologica dei Monti della Majella segue l’evoluzione geologico – strutturale dell’Appennino Centrale, che inizia nel Triassico superiore (circa 200 milioni di anni fa Ma). Siamo in ambiente di piattaforma carbonatica, con acque poco profonde (tra 0 e 150 m), molto simili alle attuali barriere coralline tropicali. In questo periodo si depositano potenti spessori di rocce carbonatiche. Questa situazione continua con alcune interruzioni, che corrispondono a fasi di emersione della suddetta piattaforma (Hiatus deposizionale), fino a che la spinta orogenetica, che ha formato l’Appennino, non ha portato alla definitiva emersione del sistema fino alle quote attuali.

Figura 3: Schema Strutturale rappresentativo dell'orogenesi Appenninica

Figura 3: Schema Strutturale rappresentativo dell'orogenesi Appenninica

Dopo l’emersione questi depositi sono stati interessati da processi erosivi molto intensi, legati a diversi agenti erosivi come: le acque meteoriche, il vento, l’escursione termica e il ghiaccio. Il paesaggio è dominato dalle litologie carbonatiche, che sono interessate da fenomeni carsici legati alle acque meteoriche, le quali avendo un pH acido causano la dissoluzione dei carbonati. In questo tipo di litologie le acque di precipitazione hanno uno scorrimento superficiale limitato dalla fatturazione e dal carsismo, il che fa si che l’acqua scorre sotterranea per poi riaffiorare più a valle. Come nel caso dell’arida valle di Fara S. Martino allo sbocco della quale, a meno di 400 m. s.l.m., sgorga il fiume Verde.  Infatti la genesi di molte valli presenti nella zona non è attribuibile all’erosione fluviale, ma sono state generate dall’erosione glaciale, infatti la forma di questo tipo di valli si definisce ad “U”, mentre quelle fluviali sono a “V”.

Due Parole di geologia: Le morfologie glaciali

Figura 4 schema riassuntivo delle morfologie glaciali

Figura 4: schema riassuntivo delle morfologie glaciali

 

Durante il Quaternario, in un periodo compreso tra 2 milioni e 10.000 anni fa, si verificarono oscillazioni climatiche molto pronunciate, con lunghi periodi freddi, durante i quali quasi un quarto delle attuali terre emerse venne ricoperto dai ghiacci. Le glaciazioni investirono tutta l'Europa settentrionale e anche le vette piú elevate dell'Appennino furono interessate dallo sviluppo di ghiacciai: sono ancora riconoscibili le tracce dell'ultima glaciazione, il Würm, che si verificó tra 150.000 e 10.000 anni fa. Gli accumuli di neve perenne danno origine,ai ghiacciai che tendono a muoversi molto lentamente lungo i pendii. Questo movimento, e altri fattori come la frammentazione delle rocce per il gelo (criclastismo), creano forme tipiche. Nella iniziale zona di accumulo, appena sotto i crinali, si modellano i circhi, che hanno l'aspetto di conche sospese. Se l'alimentazione nivale é abbondante, dal circo puó partire una lingua glaciale che scende lungo la valle antistante. Nelle zone un tempo occupate dai ghiacciai sono in genere riconoscibili le morene (quelle che molto spesso chiamiamo volgarmente pietraie), cioé i depositi dei detriti che la massa glaciale trasportava.

(Per ulteriori informazioni sulle morfologie glaciali visitate il link: http://www.zaininspalla.it/articoli.php?url=articoli/geologia/Murolungo-Monti%20della%20Duchessa.htm&titolo=Monti della Duchessa ).

L’unica valle interamente occupata da un corso d’acqua è quella del Fiume Orfento dove avrà luogo l’escursione; tale fiume infatti scorre dalla sorgente alle confluenza con continuità tra due pareti di roccia.